collezioni pubbliche, di una documentazione esauriente
di materiali orientali.
Il patrimonio artistico orientale custodito nei nostri
musei è, infatti, vario e disomogeneo, circostanza che
risente della diversa origine dei materiali, provenienti
talvolta da campagne archeologiche in Oriente o da
acquisti sul mercato antiquario, ma molto più spesso da
raccolte private o pubbliche confluite poi nelle collezioni
museali. In questi ultimi casi si tratta per lo più di
esemplari destinati all’esportazione in Occidente,
espressione quindi di un’arte realizzata su commissione.
Il Museo Orientale è intitolato a Umberto Scerrato, a
lungo docente e direttore dell’allora Seminario di
Archeologia Orientale del nostro Ateneo, il quale nei
lontani anni ‘70, con grande lungimiranza, acquistò sul
mercato antiquario parte del materiale orientale di cui
si è già detto, proprio con la finalità di realizzare un
museo didattico universitario.
I ringraziamenti da fare sono tanti. Per prima cosa
desidero ringraziare il Magnifico Rettore, Lida Viganoni
per il concreto sostegno morale e materiale, il Direttore
Generale Giuseppe Giunto, l’ingegnere Maurizio
Solombrino, i miei colleghi ed amici Bruno Genito,
Simonetta Graziani, Giovanna Ventrone Vassallo e
Giovanni Verardi che hanno accettato con entusiasmo
di studiare i materiali del Museo. Un grazie speciale a
Roberta Giunta per essersi con competenza occupata dei
metalli islamici e delle stele egiziane e soprattutto per
avermi affiancato nel compito di inventariare gli oggetti
e nell’allestimento museale.
I ringraziamenti vanno estesi anche a Rodolfo
Fattovich, Andrea Manzo e Romolo Loreto.
Un ringraziamento particolare va al nostro personale
tecnico che ha collaborato in modo efficace alla
realizzazione del Museo e del catalogo.
In primis
al
‘maestro di cerimonie’ Umberto Cinque, a Gabriele
Flaminio e al personale tutto della Biblioteca di Studi
are, in fact, quite diverse and all but homogeneous.
These characteristics are the effect of the heterogeneous
origin of the materials, which came sometimes from
archaeological excavations in the East or from
purchases on the antiquities market, but most often
from private or public collections which were later
contributed to museum collections. In the latter cases,
the featured items are mostly of the type meant for
export in the West, that is, the expression of an art
produced by command.
The Museo Orientale is named after Umberto
Scerrato, a long time professor and director of the then
Seminar of Archaeology of the Istituto Universitario
Orientale, who, back in the 1970s, and with impressive
foresight, purchased on the antiquities market part of
the oriental objects mentioned above, just with the aim
of establishing a university educational museum.
I owe a debt of gratitude to many people involved in
this project. First among them, I wish to thank the
Rector, Lida Viganoni for her tangible material and
moral support, the Administrative Director Giuseppe
Giunto and the engineer Maurizio Solombrino; then
my colleagues and friends Bruno Genito, Simonetta
Graziani, Giovanna Ventrone Vassallo and Giovanni
Verardi, who have enthusiastically agreed to study the
materials of the Museum. Special thanks to Roberta
Giunta for the competence deployed in the study of
the Islamic metalwork and Egyptian steles, and
especially for having contributed her assistance in the
task of inventorying the objects, and setting the
Museum.
Many thanks also to Rodolfo Fattovich, Andrea
Manzo and Romolo Loreto.
Special thanks to our technical staff for their effective
cooperation in the realization of the Museum and of the
catalogue. First among them, the ‘master of ceremonies’
Umberto Cinque, Gabriele Flaminio, and the entire staff
Museo Orientale ‘Umberto Scerrato’
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