G
IOVANNA
V
ENTRONE
V
ASSALLO
Ceramica islamica / Islamic Pottery
is quite puzzling, since, as mentioned above, such name
is reverently placed only on extremely refined objects;
as a consequence, the item described here would be an
exemplary case of the illiterate potter copying
inscriptions he had seen, while ignoring their meaning.
Finally, in the pseudo-inscriptions written across the
inside bottom of bowls MO100, MO97, and MO106
the ornithomorphic reference was used to give
particular emphasis to the letter
kāf
(which can be
again interpreted as a reference to the word
baraka
),
now positioned between two or more vertical traits. A
decoration very similar to the one on MO100 appears
on a sample of the Rocchi Collection, in the MNAO of
Rome (inv. no. 222).
4. Decoration with epigraphic reminiscences (MO102,
MO96).
In some cases the potter entrusts the whole decorative
content to mere letters, disposed in random succession
and very freely executed, as, for instance, on bowl
MO96, where along the rim we find in repeated
sequence the shaft of letters
alif
and
lām
, executed in
a very thin apicated Kufic; an almost identical sample
is preserved at the MNAO (inv. no. 5745).
An example of what we can only define as an
epigraphic reminiscence is the decoration we find
along the side of small vase MO102, the latter being
one of the very few specimens of closed shapes of this
group of wares.
5. Decoration with vegetable motif (MO101).
On a small bowl, featuring the characteristic rounded
profile with everted, three half-palmettes form an
unusual radial-whorls pattern.
che, come abbiamo detto, si ha gran cura di porre il
nome di Dio su oggetti di estrema raffinatezza e, di
conseguenza, si è propensi a vedere nell’oggetto in
questione il caso esemplare in cui il ceramista,
probabilmente illetterato, abbia voluto copiare iscrizioni
già viste senza avere coscienza del loro contenuto.
Infine nelle pseudoiscrizioni che attraversano il
fondo delle tre piccole coppe MO100, MO97, MO106
il riferimento ornitomorfo è servito per dare un
particolare rilievo alla lettera
kāf
(riconducibile ancora
una volta al vocabolo
baraka
), disposta ora tra due o
più tratti verticali. Un ornato molto simile a MO100 è
su un esemplare della collezione Rocchi, presso il
MNAO di Roma (inv. n. 222).
4. Decorazione con reminiscenze epigrafiche (MO102,
MO96).
In alcuni casi il ceramista affida il messaggio
decorativo esclusivamente alle lettere in quanto tali,
disposte in successione casuale ed eseguite con grande
libertà, come sulla coppa MO96, intorno al bordo della
quale sono ripetute in sequenza le aste delle due
lettere,
alif
e
lām
, eseguite in un cufico apicato dal
tratto molto sottile; un esempio pressoché identico è
conservato al MNAO (inv. n. 5745).
Si può solo definire una reminiscenza epigrafica, e
anche lontana, la decorazione che circonda la pancia del
vasetto MO102, il quale è una delle poche testimonianze
di forme chiuse di questo gruppo di ceramiche.
5. Decorazione con ornato vegetale (MO101).
Su una piccola coppa, dal caratteristico profilo ricurvo
con bordo riverso all’esterno, tre semipalmette
formano un inconsueto motivo radiale a vortice.
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