inalienabile. La preghiera, con alcune varianti, è attestata
su un gran numero di metalli sin dall’inizio dell’epoca
safavide,
36
il testo di
waqf
invece è stato rintracciato
solo su un altro esemplare di coppa prodotto nell’area
dell’Hindustan nel 1699-1700 (Melikian-Chirvani 1995:
71), morfologicamente simile a quello del Museo ma
diverso per apparato decorativo.
37
In entrambi i casi il
beneficiario del
waqf
è un tale Abū ‘Abd Allāh al-Ḥusayn.
Questa particolarità consente di ascrivere l’esemplare del
Museo alla medesima area geografica per la stessa epoca.
Ricordiamo infine che un bell’esemplare di coppa da vino,
su alto piede strombato e provvista di coperchio, è esposto
al MNAO di Roma (dep. n. 1318/B; Di Flumeri Vatielli
2000: 73, n. 4).
Coppa
(MO198)
Rame stagnato con decorazione intagliata su un fondo
riempito con una pasta nera.
Hindustan (?); XIX secolo.
La coppa ha basso piede ad anello strombato terminante con
un rigonfiamento, alta parete ricurva leggermente svasata,
orlo estroflesso. La decorazione figura solo sulla parete
esterna e, sebbene molto meno raffinata, ricorda quella di
alcuni esemplari del tardo XVI secolo-inizi XVII.
38
Cartigli
di varia forma disposti in maniera ariosa e a intervalli
regolari racchiudono ornati vegetali spesso combinati con
elementi zoomorfi. Uno dei cartigli inciso sotto il bordo
racchiude il nome del proprietario dell’oggetto eseguito in
scrittura nasta‘liq:
ﺻﺎﺣﺐ / ﻋﺒﺪ ﷲ ﻣﺼﻄﻔﻰ ﺑﻦ / ]...[
Proprietà di / ‘Abd Allāh Muṣṭafà b. / […]
39
La coppa ha numerosi confronti ma soprattutto con
esemplari molto più raffinati di cui ricordiamo quelli del
MNAO di Roma (dep. nn. 1315/B e 1316/B), ugualmente
ascritti a una produzione del XIX secolo (Di Flumeri
Vatielli 2000: 69-71, nn. 1, 2).
some variations, is documented on a large number of
metals since the beginning of the Safavid epoch,
36
whereas
the
waqf
text has been found only on another exemplar of
bowl manufactured in the Hindustan area in 1699-1700
(Melikian-Chirvani 1995: 71), morphologically similar to
that of the Museum, but featuring a different decorative
apparatus.
37
In both cases, the beneficiary of the
waqf
is a
certain Abū ‘Abd Allāh al-Ḥusayn. This detail allows us
to ascribe the Museum example to the same geographic
area for the same epoch. Finally, we mention to the reader’s
attention that another fine example of wine bowl, on a tall
splayed foot and provided with a lid, is exhibited at MNAO
in Rome (dep. no. 1318/B; Di Flumeri Vatielli 2000: 73,
no. 4).
Bowl
(MO198)
Tinned copper with engraved decoration inlaid with black
composition.
Hindustan (?); 19th century.
The bowl has a low foot with splayed ring ending with a
bulge, tall curved sides slightly flared, and everted rim. The
decoration is only on the external wall and, though it is
much less refined, it is reminiscent of that featured on some
examples of the late 16th-early 17th century.
38
Cartouches
in different shapes are airily arranged at regular intervals
and contain vegetal decorations often combined with
zoomorphic elements. One of the cartouches engraved
under the rim contains the name of the owner of the object,
in nasta‘liq writing:
ﺻﺎﺣﺐ / ﻋﺒﺪ ﷲ ﻣﺼﻄﻔﻰ ﺑﻦ / ]...[
Owned by / ‘Abd Allāh Muṣṭafà b. / […]
39
There are a number of correspondences for this bowl, above
all among much more refined exemplars, such as those
of the MNAO in Rome (dep. nos. 1315/B and 1316/B),
equally ascribed to a production of the 19th century (Di
Flumeri Vatielli 2000: 69-71, nos. 1, 2).
Museo Orientale ‘Umberto Scerrato’
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